Islanda: Le cascate di Seljalandsfoss e il ghiacciaio Vatnajökull

Islanda Estate 2018, Giorno 3: Seljalandsfoss Waterfall e Glacier Lagoon

Secondo giorno di road trip: dotati di caramelle, cioccolatini, tuc, pane, formaggio, prosciutto, acqua, bevande energizzanti, schifezze varie (tanto sono in vacanza), banane e giacche a vento ci dirigiamo verso il ghiacciaio più grande d’Islanda, il Vatnajökull, ma nello specifico alla sua (o al suo, non saprei) Glacier Lagoon.

Quando si parla della terra nera, nessuno ti descrive veramente la sensazione che provoca l’ essere circondato da questa distesa di massi neri (neri come la pece) ricoperti da muschio giallino.

È come se ti risucchiasse le parole e ti costringesse a pensare a quanto la natura può (e sa) essere violenta, anche se per te il mondo è ricoperto solo da fiorellini rosa. Il contrasto con quel verde accecante poi peggiora la situazione perché dopo un po’ ti senti anche preso in giro, abbagliato.

La cascata Seljalandsfoss

Sulla via da Vogar (vicino Reykjavik dove dormiamo), ci imbattiamo nella Seljalandsfoss Waterfall, una delle più famose cascate d’Islanda (è anche in un video di Justin Bieber).

La grande particolarità è che puoi entrare dentro la cascata, molto facilmente peraltro. La vista dall’interno toglie il fiato: il verde delle colline davanti è abbagliato dal bianco sovraesposto dell’acqua, e ti senti un po’ sovraesposto anche tu, che non si sa come stai dentro a una cascata.

Seljalandsfoss cascata

 

Passiamo sotto l’acqua e, ovviamente zuppi, ripartiamo alla volta della laguna di ghiaccio Jökulsárlón.

Il Ghiacciaio Vatnajökull e la Glacier Lagoon

Mantenendoci sulla Route One, quella circolare con cui si fa il giro di tutta l’isola, guidiamo sotto una pioggia battente per diverse ore. Ok le intemperie possono non essere proprio la cosa più divertente quando hai davanti a te 4 ore di macchina, ma la curiosità è più forte quindi decidiamo di proseguire.

islanda 2018 ghiacciaio

Se come noi non avete tempo per farlo a tappe (tipo cascate, poi dormire a Vik – che è deliziosa, sveglia e via fino al ghiacciaio, dormire una notte lì vicino e visitarlo l’indomani) non fatelo, almeno d’estate. È meno spettacolare, c’è meno ghiaccio di quanto ne vorresti, la pioggia poi fa staccare sotto il tuo naso enormi pezzi di ghiaccio che se ne vanno nel fiume… insomma un po’ triste, per quanto comunque sufficientemente suggestivo se è la prima volta.

Comunque alla fine dove non arriva la natura col suo tempaccio arriva la musica: tra un Luciano Ligabue e un Residente, tra un Francesco Motta e una bella lambada, torniamo al via pensando a quanto possa essere faticoso fare i vikinghi ogni tanto.

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