alba india città

L’India in città

Perché non è vero che i viaggi avvengono solo in movimento.

Sono in taxi, in Australia, torno a Roma a rimettere a posto la mia vita post Bali, post Nuova Zealand, post Australia, un taxi, e parte una canzone.

E invece sono a cento metri dall’ufficio, in un giovedì qualunque, con una nuova amica a raccontarci di famiglie e persone, dopo otto mesi, e parte la stessa canzone.

“…sei vivo cretino”

E scendiamo, seguendo la fisarmonica, e finiamo a ballare Bolliwood su un palco, al Caffè Letterario, tra mojito e quadri, con il nostro nuovo amico Minto, che manda un messaggio dopo averci sussurrato “don’t forget me”, la frase che mi ha incastrata tempo fa, mesi fa, altrove.

Il messaggio dice “Open your eyes, the sun wants too see you. Birds want to talk with you. Air wants to touch you and I want to say you one off my best friend”

Uno sconosciuto dall’India, che ci guarda con gli occhi brillanti.

Perchè al mattino ti rialzerai sulle tue gambe e sarai l’uomo più forte del mondo. Il resto lo dice la canzone.

Buonanotte

 

 

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