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La geologia inglese

Domani è Pasqua, e, a discapito del proverbiale detto “Natale con i tuoi Pasqua con chi vuoi” per la nostra famiglia mancare a casa in occasione di queste feste comandate equivale da sempre all’Alto Tradimento.

Per cui, in questo sabato pre-pasquale, sono di nuovo sul tanto amato dicarlobus, sapendo per certo che sta per accadere di nuovo qualcosa di inusuale ed avventuroso, il famoso stargate sta per aprirsi di nuovo per farmi ritrovare catapultata in qualche strano curioso mondo popolato da personaggi bizzarri.

Ormai so che il portale di accesso è rappresentato dal tavolino al piano basso, con due coppie di posti poste una di fronte all’altra, per cui appena arrivata in stazione mi precipito per sperare di trovare una seduta libera proprio lì, e così è.

Un ragazzo ha occupato il posto di fronte ad una coppia di signori e ha alloggiato buste contenenti vistose uova di pasqua sul posto libero accanto a lui. Chiedo se è libero e mi siedo.

Non volevo arrecargli disturbo, so quanto scoccia doversi stringere all’ultimo momento pre-partenza, dopo aver assaporato il gusto di potersi spaparanzare gambe all’aria, ma allo stargate proprio non posso rinunciare.

Dispiaciuta chiedo se posso dargli una mano appoggiando le sue cose dietro di noi, e il giovane biondino sorridente mi rassicura dicendo che non fa nulla e, come me, estrae dal suo zaino il fedele computer.

“Hai caricato anche tu un film? Quasi tre ore di viaggio lo richiedono”, mi chiede.

“Cacchio no! Che scema”

“Se vuoi attacca il mio hard-disk e prendine uno, dovrebbe funzionare anche sul tuo mac, anche se io non ci capisco niente di computer”.

Strano, come può non capire di computer? Avrà si e no 25 anni, dovrebbe essere il prototipo della generazione X.

Devo aver fatto una faccia piuttosto esplicativa e mentre copio un paio di film sulla mia scrivania mi dice che studia Geologia, e per questo dovrebbe avere dimestichezza con excel e formule varie e invece si sente proprio negato.

“Ho un computer con delle grosse app da cliccare, come una versione facilitata” (è il google chromebook, di cui avevo letto ma non l’avevo mai visto dal vivo)

Vorrei dirgli che non sono app ma solo collegamenti a pagine web che di fatto aprono ogni volta il browser puntando da una url salvata, ma la sua versione grosse app piace di più anche a me quindi ridiamo insieme chiudendo il discorso.

Geologia? Strano, bello, interessante…emmm….che vuol dire? Cioè, che fai di preciso?

Eh niente sono alla magistrale, studio a Roma Tre, siamo 3 in tutto il corso di laurea.

3? Veramente?

Mi torna alla mente un nitido flashback delle mie lezione sovraffollate, appollaiata sul davanzale della finestra per prendere appunti in pieno agosto con professori bacucchi e compagni di studi che giravano canne anche ai primi banchi. No, in 3 tutto questo non può avvenire.

Come mai siete solo 3? C’erano solo 3 posti forse?

No, siamo tre perché è una materia complessa, già in triennale da 180 che eravamo all’inizio (c’erano anche più di 180 posti ma non abbastanza richieste) abbiamo finito forse in 40, le persone abbandonano, è una materia complicata.

(dovrei dirti, caro nuovo amico mio, che capisco gli altri 177 che hanno deciso di dedicarsi ad altro: se ripenso alle lezioni in cui cercavano di spiegarmi la faccenda della tettonica a placche ricordo solo il dubbio su “è a placche o a zolle? o sono sinonimi?”)

Già a questo punto della conversazione improvvisamente la curiosità verso una così – per me – non interessante materia era crescente ma non potevo proprio immaginare di addirittura appassionarmi all’argomento.

Lo tempesto di domande, ma quindi cosa studiate? le rocce. E come le studiate? Andando in campagna. E perché le studiate? Per risalire a cosa è successo e analizzare i dati. Per fare…che? Per capire la conformazione e prendere decisioni. Del tipo? Tipo fare un buco. Un buco? Un pozzo, un buco, scavare. Scavare?

E come ci vai in campagna? Con un martello, hai presente quello di Thor? Eh, così, e con dall’altro lato una cosa appuntita per…..fare delle cose che non ho capito, ma ho chiaramente annuito, come quando guardo una serie in lingua originale e non capisco una parola, vado avanti sperando di cogliere il senso generale della conversazione, l’importante è quello no?

Bene, quindi me lo immagino, giovane, biondo, con il martello di Thor che gira per le campagne abruzzesi per rompere delle rocce. Deve chiaramente avere un cappello da Indiana Jones e una giacca beige quando lo fa, come minimo.

Tira fuori la bussola e la lente d’ingrandimento, sono felicissima, scatto una foto:

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E invece mi racconta di come per preparare gli esami debba appunto fare queste rilevazioni, da solo, in giro per l’europa ad esempio, a spese sue, senza ricevere i rimborsi dall’università che in teoria glieli avrebbe anche promessi.

In questo tipo di carriera hai tre alternative:

ci tengo a sottolineare prima di andare avanti che potrei aver capito fischi per fischi, devo riportarlo per onore della cronaca ma se avete intenzione di prendere questo curriculum e per sbaglio state leggendo questo post, NON TENETE CONTO DI QUESTE INFORMAZIONI, aprite wikpedia in un nuovo tab e cercate li dentro. 

  1. Fare ricerca e cercare di risolvere il dubbio dell’Himalaya che non dovrebbe essere più lì in piedi ma starsi invece sgretolando come un budino (sì, ha detto budino, e sì, sto continuando ad annuire, come se avessi già sentito questa cosa prima d’ora, ed è chiaramente una menzogna, ma sempre ai fini della conversazione)
  2. Fare teoria andando in giro a verificare le cose o inventartene altre, ma per questo ci sono già i docenti e tutti i teorici;
  3. Fare il mercenario e andare ad analizzare il territorio e le rocce per far bucare per terra le aziende in cerca di petrolio.

Buchi? Petrolio? Le trivelle! Nooo, io dico no alla trivella! Giusto? Sei d’accordo? Dai giovane biondo, le trivelle no, si vota per il referendum proprio il 17 aprile, io non voglio che trivellino l’Italia in cerca di qualcosa che potrebbe comunque non esserci, per soldi poi, credo sarebbe più giusto chiedere questo ai cittadini una volta che tutte le altre risorse energetiche siano state efficientate al massimo: città ecosostenibili, case ecosostenibili, ciclabili, riciclo e via dicendo. No?

Il discorso quindi si è fatto terribilmente attuale! E ho qui un giovane appassionato di quello che fa, e che ama parlarne cercando di farsi capire anche da una rapa come me! Che gioia, eureka!

Inizia un racconto in cui cerca di spiegarmi come è fatta una trivella, cosa buca, perché lo buca e scopro che per terra l’olio e il gas sono contenuti sotto uno scrigno fatto tipo di calcare (mi nomina la pentola dell’acqua bollita per spiegarmi come il calcare diventa duro per le condizioni, un genio) e con in terra materiale organico come fango e sporcizia varia e come la trivella con una punta durissima fatta di diamanti buchi lo scrigno e faccia risalire ai lati l’olio e il gas per estrarlo.

E qui, inizio con lampadine che mi si accendono nella testa: diamanti? Diventerò ricca! 😀 Oppure, come fa a salire, dove sale, come sale…insomma, lo riempio di domande tanto che a un certo punto tira fuori una matita, gli do il quaderno del mio mondo immaginario (sì, ho comprato un quaderno per scriverci dentro il mio mondo immaginario) e mi fa un disegno:

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Sono entusiasta, che meraviglia che è il mondo: uno prende un dicarlobus qualunque per andare a celebrare una festa in famiglia e impara una cifra di cose che ti fanno pensare a come mai questo business è così tanto richiesto, come si fa a entrare a farne parte, ma soprattutto di come le persone appassionate possano rendere divertenti delle cose che viste da un punto di vista “tipico” sono veramente veramente noiose.

Gli racconto di mia cugina che ha una meravigliosa nanetta con un giovane svedese conosciuto in australia e con il quale vive ad oggi in Svezia, dopo essere stati per anni a Perth proprio per via del suo lavoro in questo settore. Gli consiglio vivamente di essere chiaro con la sua signora sulla faccenda “ci sposteremo tanto”, senza lasciare nessun dubbio, dato che so quanto questo faccia parte della vita delle persone che decidono di vivere lavorando sulle piattaforme, e dato che so che solo se l’altra persona è pienamente cosciente e d’accordo questo tipo di relazione può essere davvero duratura.

Mi racconta di essere nato a Sydney lui, Robert Anthony, piacere Francesca Lavinia.

E’ inglese però, il padre è inglese ed è cresciuto vicino Pescara e vicino Viterbo. Poteva scegliere di andare a studiare fuori ma la facoltà a Roma Tre era buona e ama Roma, quindi ha scelto di studiare qui, per poi chiaramente andare via.

Ci raccontiamo, delle esperienze, del relazionarsi, dei segni zodiacali e di come l’oroscopo forse venga letto erroneamente perché per via dell’inclinazione dell’asse terrestre in teoria dovremmo guardare al segno successivo a quello di nascita.

Poi torniamo alla “faccenda buchi”: La responsabilità di fare un inutile buco per terra è enorme: e se salta tutto quando fanno le esplosioni per fare i test?

Parliamo del vulcano che ho scalato in Nuova Zelanda e dei terremoti a L’Aquila, e del referendum per il quale secondo lui bisognerebbe far passare la trivellazione, il danno che si rischia è infinitamente più piccolo rispetto al potenziale anche economico della vicenda.

Ma non è un distruttore del pianeta lui, ha fatto uno studio con il suo professore, ricevendo finanziamenti da un russo anche, per cercare di fare una trivellazione sostenibile, solo che costa chiaramente molto di più e questo rende il progetto di difficile attuazione.

Una cosa mi colpisce: quando fanno il buco la trivella può essere un pezzo unico o componibile: un pezzo spinge sull’altro per farlo incastrare a terra e andare più in giù, quando poi tolgono l’ultimo pezzo gli altri restano conficcati e non si tolgono più. Ma come? Ci sono pezzi di roba conficcati negli abissi e resteranno li? E che ne sappiamo se tra milioni di anni non sarà un problema?

E qui arriviamo sulla parte più esilarante: tra milioni di anni non sappiamo come sarà, ma di certo sappiamo che le lattine di Coca Cola faranno parte di uno strato di quella famosa composizione a strati del pianeta nella sua evoluzione.

Cioè, in pratica, la Cola Cola per via delle lattine gettate in mare, diventerà una parte della natura, come oggi è il calcare! E verranno studiate da qualcuno come uno di quegli strati. La trovo un’iniziativa di marketing geniale!

Non posso non chiedergli se ha una roccia con se’, dai, non può non averne, e invece ce l’ha! E me la regala!

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Piccola, gialla, carina, mi si addice proprio.

Gli mostro l’altra pietra che porto con me dall’anno scorso, regalo di un balinese che ci ha tanto tenuto a dirmi che era una pietra magica, scrivendo su un mio diario “Please don’t forgive me”. Ho sempre pensato che fosse una balla la storia della pietra del vulcano, e invece è tutto vero. Una bella pietra presa da un vero vulcano.

Il mondo è un posto meraviglioso, grazie giovane geologo inglese per questo pezzo di conoscenza.

E grazie vita per sbattermi addosso ogni volta quanto tutto può essere interessante, quanto la diversità è essa stessa curiosità, sarò sempre qui aperta per ascoltarti.

2 pensieri su “La geologia inglese

  1. Cara Francesca, o Lavinia, io sono Alessandro e stavo dando un’occhiata ai post pubblicati dai nostri viaggiatori sui social per controllare che fosse tutto ok, quando mi imbatto su un tuo post “Le avventure del dicarlobus”…rimango estasiato! Tutto mi aspettavo, ma non una cosa del genere. Il fatto che nel tuo blog ci sia una categoria che non parla direttamente di noi, ma racconta le storie che avvengono durante il viaggio, mi onora, ci onora! E’ qualcosa di fantastico che ha ravvivato il sorriso sul mio viso. Non è facile far capire alle persone che il nostro interesse primario è la soddisfazione del viaggiatore. Quando delle persone, come noi, lavorano per passione cercano di trasmetterlo anche agli usufruitori del servizio, ma non è così semplice trasmettere le emozioni quando si parla in termini economici. Il tuo blog è fantastico e ci apre nuove opportunità, mi piacerebbe davvero tanto poter fare due chiacchiere con te e dare maggior visibilità alle tue fantastiche storie. Contattami!

    1. Ciao Alessandro, grazie mille per il tuo commento!
      È fantastico che tu abbia trovato questa rubrica e che i racconti in essa contenuti ti siano piaciuti.
      Ti scrivo in privato, è un piacere per me
      Francesca Lavinia

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